Stefania – Psicologa

“Ignoro se sia davvero adatta a questo mestiere”, ho confessato senza nemmeno sapere perché. L’ho detto a Maria Cristina intuendo senza alcun motivo razionale che potevo fidarmi di lei, dopo che ero stata in silenzio per quasi tutta la sua conferenza sui Mandala. Lo stesso avevo fatto durante la stesura dei colori, e anche all’inizio dell’interpretazione mi venivano poche domande. Avevo solo notato, guardando da lontano, che emergevano dei punti di colore chiaro (principalmente giallo e grigio) molto più nettamente rispetto agli altri.

Ignoravo se fosse un buono o un cattivo segno, però mi sentii subito a mio agio nel vedere Maria Cristina scrutare il Mandala con attenzione: questa serata era capitata tutt’altro che a caso, e il suo era ben altro che un gioco. Caspita! Grazie al colore è arrivata a percepire delle mie paure a riguardo un problema di salute. Ha cercato di spiegarmi la relazione tra colori, Chakra e meridiani ma ero molto stupita dal fatto che era tutto vero: io avevo paura di andare dal medico. La guardai indagare poi il secondo disegno come se fosse un detective vecchio stile con la lente d’ingrandimento, alla ricerca del vero tema che il Mandala doveva indicare. Finché ho espresso tutta d’un fiato la confessione: “sono alle prime armi, e mi sento poco sicura di voler davvero fare la psicologa”.

Maria Cristina mi sorprese di nuovo, ed evitò di chiedermi perché o quali fossero le difficoltà con i miei primi clienti. Mi disse soltanto di riflettere con calma sulle emozioni che sarebbero venute di lì a poco, e di aspettare che fosse lo stesso Mandala a fare il lavoro compiendo il suo percorso energetico. Ci voleva tempo: prima dovevo andare da un medico, trovare le risposte, e poi, una volta in salute, mettermi serena a lavorare. La cosa curiosa è che da quel momento i miei clienti aumentarono, e ciò mi diede la forza di capire cosa volevo davvero.

La mattina mi prendevo cura di me e il pomeriggio dei miei clienti. Pensavo a quel Mandala e all’armonia che univa in realtà tutti i colori, mica soltanto quelli che (a me) risultavano più preminenti… forse rappresentavano solo le difficoltà iniziali? Maria Cristina mi ha fatto vedere che esistono più modi di vedere le cose, e che va evitato l’arrendersi alla prima lettura. Grazie di cuore a te Maria Cristina e al tuo splendido staff.

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