Essere mamma. Anzi, meglio: provare la gioia di essere mamma quando non ci speravo più. Quando ho comunicato a Maria Cristina della nascita del piccolo Roberto era un po’ che non ci sentivamo. Lei si è messa a ridere, ricordandomi che lo sapeva già dal Mandala fatto un anno prima. Naturalmente, scherzando, mi ha rammentato anche quanto io fossi stata scettica e ormai ancorata e rassegnata a ciò che i medici mi avevano detto fino a quel momento.
Quella serata Mandala, fu l’inizio di un percorso che mi ha portata ad avere la luce negli occhi che porto oggi, Avrebbero mai potuto immaginare che tutto sarebbe partito (diciamolo pure: “nato”) con un innocente Mandala a quella serata di colori e risate? Io meno di loro. Invece Maria Cristina, anche lei con un sole dentro agli occhi molto particolare, mi chiese se avessi provato ad avere un figlio con il mio compagno prima ancora che sollevassi io il problema. Ripeté anche più volte una frase per me misteriosa come “l’ho visto nel Mandala”… ma che cosa aveva visto?
Per me era stata una serata di solo svago e colorazione, l’interpretazione era un qualcosa che consideravo perfino un elemento accessorio: mi bastava aver liberato la creatività attraverso i pennarelli e dimenticato, per una sera, i problemi di tutti i giorni. Invece mi ritrovai, sorpresa, a scoprire che in un certo senso avevo “disegnato me stessa”, riportando su quel semplice foglio di carta prima in bianco e nero non solo tutte una “mappa” di ciò che mi avrebbe aspettato da lì a un anno. Pochi mesi dopo i medici erano senza parole: Roberto stava prendendo forma nel mio pancino!
Grazie, Maria Cristina, per aver creduto in me e per avermi insegnato a guardare le cose con occhi diversi. Ora so che non esiste il “mai” come ultima parola, e so che abbiamo noi il potere di colorare la nostra vita e di desiderare qualsiasi cosa e perdonami se quella sera quando mi hai detto che sarei diventata sicuramente mamma ho faticato a crederti. Con i tuoi colori porti solo cose belle Grazie Tornerò e ti consiglierò a tutte le mie amiche. Grazie.